Pierre WOME, in arte Pierino, è un veloce terzino di fascia, non altissimo, che però non disdegna le sgroppate in fase offensiva. Nativo del Camerun e cresciuto nel Canon Yaounde, una delle squadre più blasonate del suo paese, Wome approda nel calcio italiano a soli 17 anni accasandosi, nel 1996, nel Vicenza con cui esordisce in Serie A. La stagione successiva viene ceduto alla Lucchese, in Serie B, dove disputa un'ottimo campionato (24 presenze, 2 gol). Le critiche positive gli valgono addirittura la convocazione al Mundial Francese con la maglia dei Leoni d'Africa.
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Sostituzione: Pierino Wome consolato da Giorgio Rossi |
La sua ascesa non sfugge a Zdenek Zeman che, apprezzandone le doti fisiche e la spiccata propensione ad offendere, addirittura ne richiede l'acquisto a Sensi come vice Candela. I risultati sul campo sono però molto controversi ed influenzati negativamente dall'inesperienza del giocatore. Pierino pur facendosi notare per le sgroppate sulla fascia sinistra e per qualche legnata su calcio di punizione, risulta tatticamente ingestibile. In più rimane proverbiale la sua irruenza nelle entrate che costringe il Boemo a fare retro front e a schierarlo soltanto 8 volte in tutta la stagione.

Rincorsa, tiro e pallone che si stampa sul palo. Camerun fuori dai Mondiali. Il coraggioso e sfortunato Wome in fuga da un popolo letteralmente inferocito.
La Repubblica, all'indomani del fattaccio, scrive: "Hanno saccheggiato la casa della sua famiglia portandosi via tutto, hanno sfasciato e reso inservibile la sua auto, devastato anche il negozio della sua compagna. Lo hanno cercato strada per strada nella notte e solo quando gli agenti del Ministero sono riusciti ad infilarlo sul primo aereo per l'Europa, con un piano degno di un film di spionaggio, ha trovato un po' di quiete per ripensare a quel rigore maledetto". Pierino Wome rimane comunque nei nostri cuori.
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Wahab ai tempi della primavera |
E veniamo alla più famosa delle tre W, Christian Ulf WILHELMSSON, per gli amici "Willi". Forte di 79 presenze in Nazionale Svedese, si mette in luce prima nell'Andrelecht e nel Nantes, dove però un suo evidente calo non soddisfa i dirigenti del club francese che lo mandano in prestito alla Roma (richiesto da Spalletti che lo aveva notato in un provino all'Udinese alcuni anni prima) durante il mercato di Gennaio. Siamo in un periodo in cui la Roma deve fare di necessità virtù in quanto il mercato è bloccato dal caso Mexes.
Lo svedese, nonostante sia sbarcato a Fiumicino tra le ovazioni dei giornalisti rivolte più alla bellezza della moglie che per la gioia di vedere il giocatore in giallorosso, stupisce subito tutti con buon esordio. Falcata leggera ma veloce, discreto tocco, sembra essere l'uomo ideale come rincalzo per la fascia destra. Ricordo benissimo di aver sentito più volte dire a qualcuno "Certo che a Nantes sono proprio scemi. Perchè lo hanno ceduto?". Il finale di stagione ci fornisce la risposta mostrandoci qual'è il vero Willi: timido, incolore, a tratti pauroso. La Roma non lo riscatta e il nostro Chippendale (altro nomignolo con cui Wilhelmsson è conosciuto) inizia un pellegrinaggio che si snoda tra Bolton, Deportivo, L.A. Galaxy e diversi club arabi, dove gioca tuttora.
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